jueves, 28 de septiembre de 2006

Bambini, oggi parliamo dei mezzi pubblici...

Il treno da Barcellona a Valencia mi e' costato ben 43 euro... però un treno così figo non l'avevo mai preso. Si chiama Talgo, e si spara più di 300 km in 2 ore e mezza.
L'aria condizionata funziona (nel senso che non è molesta).
I finestrini sono in realtà mega-finestroni widescreen.
Le poltrone sono incredibilmente ergonomiche (e non tutte dritte e verticali come... ci siamo capiti!).
I posti non sono moltissimi, così si sta seduti comodi e si possono allungare le gambe senza rompere le palle a quello che sta davanti.


Nello scompartimento c'è musica classica.
Archi, ma niente di eclatante, putrtoppo.
Per fortuna non è nemmeno classificabile come musica da sala d'attesa!


Alla partenza, un omino passa e ti regala le cuffie (sponsor VISA), impacchettate e sigillate nella scatolina viola.
Bè, regalo è una parola grossa, dopo i 43 euro!
Comunque.. si inserisce il jack in un bracciolo della poltrona, e si può scegliere tra 4 tipi di musica differente.


Oppure, si può ascoltare il sonoro del film che passa sullo schermo. Un filmetto del cavolo spagnolo, con tanti intrecci amorosi e cose così, ma me lo sono ascoltato perchè male non mi faceva, no?
Intanto, all'altoparlante, una signorina ricorda gentilmente di abbassare la suoneria del telefono cellulare...


Il traffico di Valencia esiste, ma incredibilmente non è mai molesto.
Non capisco perchè, però scorre, sempre.
Pure il lunedì mattina.


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Ci sono tanti stradoni immensi, a 3 o 4 corsie per senso di marcia, e in mezzo alberi e palme e passeggiate all'ombra e panchine.
Lo so che detto così fa strano, però è bello.
Passeggiare in mezzo alla strada!


Di quelle sei o otto corsie, due sono per gli autobus e i taxi.
Così, se si prende un mezzo di superficie, non si rischia quasi mai di restare imbottigliati nel traffico.
E' incredibile come gli automobilisti non usino quasi mai la corsia preferenziale, nonostante non ci siano nè telecamere nè spartitraffico...


Sì, è strano, ma tutto funziona così bene...

Persino i semafori mi stanno simpatici.
E gli automobilisti spesso non guardano il semaforo, ma le strisce pedonali!
Non si rischia di venire investiti se ci si azzarda ad attraversare con il rosso...
Oggi, ad un incrocio, c'era addirittura un signore fermo in auto davanti al verde acceso, e dormiva (giuro, stava facendo la siesta con il braccio fuori dal finestrino), e i pedoni intanto attraversavano sulle strisce davanti a lui, e la gente ferma in auto dietro non si lamentava, nè suonava il clacson...


I mezzi pubblici di Valencia costano l'iradiddio, e non c'è modo di sgarrare! Però c'è di buono che almeno funzionano e non hanno un cattivo odore...


Sull'autobus si paga il biglietto all'autista al momento di salire (1,10€).
Una volta scesi non serve più, nel senso che è valido solo per quella corsa e su quella vettura.
Otto volte su dieci, sulle vetture ci sono degli schermi che ti intrattengono con domande-trivia e ti raccontano un mucchio di cose (sempre triviali...), oltre ovviamente ad avvisarti sulla proxima parada (la fermata seguente), sempre con un sottofondo di musica classica.


Degli autobus non sopporto l'aria condizionata che secondo me è troppo alta, soprattutto in questi giorni che fuori c'erano 32 gradi (però 29 all'ombra, eh!).
Ah, il bus non si ferma a caricarti se non gli fai un cenno dal marciapiede!
E inizialmente può risultare difficile capire che la salida non è la salita bensì l'uscita, quindi alla fine la salida è la discesa...


invitati ad un matrimonio


In metropolitana (1,20€, però 2€ per andata y vuelta, oppure il amgico carnet da 10 viaggi a 5,60) si timbra il biglietto magnetico sia per entrare che per uscire.


I treni della metropolitana sono piccoli, hanno solo 4 vagoni, allietati dalla solita musica classica poco impegnata, e passano una volta ogni 5-10 minuti (dipende dall'orario).
I sedili sono quasi morbidi e molto larghi, e ci sono dei cestini per i rifiuti.


Prendere la metro a Valencia non è un'esperienza triste e puzzolente e sudorifera come può esserlo a Milano...
Non so, la gente è tranquilla, legge e chiacchiera, e non ha la faccia incazzata.


Ah, e soprattutto sui binari d'attesa non ci sono quei megaschermi fastidiosi che ti gridano addosso la rava e la fava, mentre tu vorresti solo un telecomando per avere almeno la facoltà di abbassare il maledetto volume!


A proposito dei binari d'attesa: ovviamente sono sempre puliti, e quelli di alcune fermate sono meravigliosi... ad esempio, c'è una fermata (di cui ora, ovviamente, mi sfugge il nome) con i muri e le colonne completamente ricoperti di pietruzze bianche quasi iridescenti... ed è tutto morbido, non ci sono spigoli... sembra di entrare in un acquario, o in un sogno... soprattutto la prima volta, quando non te l'aspetti!


La cosa bella è che dei mezzi pubblici spesso si riesce a fare a meno, perchè camminare per la città, anche per 20 o 30 minuti, non è fastidioso visto non si rischia di morire stirati o per un tumore ai polmoni.


Saranno tutti questi alberi, o il venticello che c'è quasi sempre, o le strade immense che non lasciano incanalare lo smog, non so... sta di fatto che l'aria non ha un cattivo odore e non ti fa venire le caccole grigie nel naso.


E poi in giro c'è sempre tantissima gente, a piedi o in bicicletta... le donne un po' anziane e ciccione mi sembrano tutte uscite da un film di Almodovar, e certi vecchietti si siedono sulle panchine degli incroci più trafficati e stanno a guardare le frotte di studentesse straniere che passano.


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La cosa brutta è che puoi vivere tutto il tempo che vuoi in una città che, senza mai perdere il suo lato umano e quasi selvatico, sembra funzionare alla perfezione.


Però viene un giorno che la metropolitana inchioda in mezzo al tunnel (per quanto sia possibile, per un treno, inchiodare)...
siamo fermi in mezzo al nulla, la musica classica continua a uscire senza fastidio dagli altoparlanti...
la gente parla ancora, ma le voci sembrano un poco più sommesse e meno acute...
dopo 30 secondi ti accorgi che i passeggeri davanti a te cominciano a dare piccoli segni d'insofferenza, e che tu stessa stai sudando.
allora ti sembra di sentire i pensieri di tutto il vagone, e di vedere le immagini dei treni di Madrid e di Valencia, e capisci che tutti stanno pensando la stessa cosa, perchè i loro corpi e i gesti e gli sguardi li tradiscono...
poi però la metro riparte, e pensi che tra un minuto uscirai in superficie e il cielo sarà ancora azzurro e i negozi ancora colorati, e la città quasi perfetta è sempre lì.


Almeno per oggi.

2 comentarios:

utente anonimo dijo...

ti ricordo e consiglio lo spettacolo del mio caro amico jaime intitolato
"el misterio de ira vamp",
è al teatro olympia (san vicente martir). voleva cambiare titolo in "el misterio de rosa la magnana" ma, come tu ben sai, non posso espormi troppo al pubblico in questo momento, sicchè ho dovuto pregarlo di non mettermi nei guai...
un bacio
rosa la mattina

utente anonimo dijo...

ciao fantastica o meglio piccola nalli...
felice per te che parli entusiasta di velencia..ti scriverei dell'altro ma lo faccio in privato..qlcn è troppo curioso....indovina?!hihihihi
ma soprattutto non firmo anzi no firmo.....
by cacatua

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